E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo per quanto sta in te:
non sciuparla nel troppo commercio con la gente
con troppe parole e in un viavai frenetico.
Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano gioco balordo
degli incontri e degli inviti
fino a farne una stucchevole estranea
Costantino Kavafis
[foto by beyzayildirim77]
" Torna sovente e prendimi
RispondiEliminapalpito amato, allora torna e prendimi,
che si ridesta viva la memoria
del corpo. e antiche brame trascorrono nel sangue,
allora che le labbra ricordano, e le carni,
e nelle mani u senso tattile si raccende.
Torna sovente e prendimi, la notte,
allora che le labbra ricordano, e le carni..."
Sei una dei pochi che citano Kavafis.
Ho conosciuto la poesia immensa di Kavafis più di 20 anni fa. Colpo di fulmine!
EliminaStamattina leggendo un altro libro ho ritrovato alcuni splendidi versi e li ho pubblicati qui.
Anni fa la pubblicai anch’io sul mio blog. Nella stessa traduzione, mi pare, di Nelo Risi e Margherita Dàlmati. Sono grandi verità.
RispondiEliminaSe non ricordo male qui (o altrove) avevo pubblicato Itaca o I barbari.
EliminaQuesta, invece, l'ho reincontrata per caso e la sento profondamente attinente al mio status attuale.
ho finito qualche settimana fa una raccolta di Kavafis.
RispondiEliminaNon m'ha fatto impazzire.
E' tutto così lento e statico. Non è il tipo di poeta che mi sconquassa le viscere tipo Majakovskij o Baudelaire tanto per fare due nomi scontati.
Kavafis potrebbe essere il loro nonno che se ne sta chiuso in casa a guardare il mondo dalla finestra.
Comunque, oltre a quella postata da te, l'altra poesia che m'era piaciuta molto è
SOMMA:
S'io sia felice o infelice non discuto.
Ma a una cosa con gioia sempre penso:
che della grande somma (della somma che odio),
così ricca di numeri,
io non faccio parte, unità tra le tante.
Io non sono compreso nel totale.
Questa gioia mi basta per sé sola
Sono poeti molto diversi. Hanno avuto una formazione e vite molto diverse. Ma Kavafis rimane un poeta di grande talento e sensibilità.
EliminaFare di necessità virtù insomma ;)
RispondiEliminaPuò succedere, a volte.
EliminaKavafis fu una folgorazione, raramente mi accade con i poeti..
RispondiEliminaLo fu anche per me!
EliminaAnch'io ho pubblicato sul mio blog una sua poesia molto bella: Candele. Un grande poeta.
RispondiEliminaA quanto pare molti riportano le poesie di K. sui loro blog...
EliminaSì, un grande poeta.
Questi versi di Kavafis si allineano alle riflessioni che sono stato costretto a fare questa estate. Sto cercando di rimettere le barra a dritta dopo una sbandata non prevista per un intervento operativo che sembrava pura routine e si stava trasformando in un calvario con un soggiorno di quasi una settimana in Intensiva al posto di una sola notte.
RispondiEliminaEffettivamente quando guardi la vita da un letto d'ospedale la vedi diversa. Certe guerre e guerrette fanno sorridere ed io ho sorriso di me stesso.
C'è un senso a tutto questo. Lo sapevo già, ma come sai mi sono lasciato trasportare dal mio carattere che rifiuta i compromessi.
Questo commento solo per dirti che mi dispiace.